venerdì 18 marzo 2011

Motori

Mi diverto a smontare il mio decespugliatore, voglio scoprire cose mai viste da noi ragazzi, ad esempio chi mi sa dire che differenza c'è tra l'albero motore e l'albero a camme?? Chi mi sa dire se questi  componenti se ci sono su tutti i motori o no?? Bè io lo sò! E tutto solo per la mia curiosità!!
Il motore è formato da molte parti esempio il cilindro, il pistone, la biella, l'albero motore, il carburatore, la candela, il terminale..... Vi spiego questi termini: cilindro= è un cilindro che contiene il pistone, su di esso ci sono numerosi fori per "contenere" la candela, lo scrico e l' ignezione.
pistone= è il "motore" che fà muovere tutto, il suo movimento e in verticale e pi verso il basso.
biella= e una trasmissione che converte il movimento del pistone in un movimento cinetico.
candela= innesca la combustione con una scintilla continua.
terminale=in gergo viene chiamata marmitta, serve a scaricare i fumi
 l'albero motore= nei motori trasmette il movimento dalla biella ad alcuni ingranaggi.
il carburatore=filtra la benzina e la miscela all'aria e la invia nella camera di scoppio...

Canale-le Ville 2-0

Il giorno 02/8/2010 la polisportiva Canale d'Agordo incontra le Ville a "Fodom" per una finale di calcio. La formazione era con Elia Ganz tra i pali in difesa Genuin Andrea, Tommaselli Stefano e Costa Davide. A centrocampo c'era Genuin Fabio come mediano, Jari Paolin centrale, Ganz Andrea laterale destra e dall' altra Vattai Kevin. Punta giocava Ganz Michele e Fontanive  Nicola. All' inizio la partita non si sbloccava fino a quando la punta Ganz si liberò bene di un difensore e sul uno contro uno non sbagliò e la mise alla destra del portiere.Fino alla fine del primo tempo non successe nulla.A inizio ripresa  il Canale c'erco di portare a casa la partita e difatti ci riuscì con Fontanive che con un tiro piazzato portò il canale alla vittoria.Poi però ci fu un presunto fuorigioco di Ganz che su passaggio di fontanive si smarcò e si trovò uno contro uno ma il gol fu annullato! Questa partita prò ci rimmarrà nel cuore per sempre.  

Festival di Sanremo 2011

Il 19- 02-2011 è iniziata la 61 esima edizione del Festival di Sanremo esponendo tante canzoni belle.Il vincitore di questa edizione è stato Roberto Vecchioni portando la canzone "chiamami ancora amore".A me piacevano molto anche altre canzoni come la cantante Emma Marrone e i  Modà portando "Arriverà" che in classifica erano secondi,anche la canzone di Anna Tatangelo con "Bastardo" mi è piaciuta molto. Si è classificato terzo Albano con la canzone "Amanda è libera".Questo anno la conduzione è stata affidata a Gianni Morandi che sicuramente è più bravo a cantare che a condurre ma se l'è cavata abbastanza bene con lui c'era anche Belen Rodriguez, Elisabetta Canalis ed i fantastici Luca e Paolo.

Gli AC/DC

Gli AC/DC sono un gruppo hard rock e heavy Metal fondati nel 1973, precisamete con l'arrivo dei 2 fratelli Young in gruppo, assieme hai 2 fratelli venuti dalla Scozia c'erano anche Dave Evans, Larry Van Kriedt e Colin Jhon Burgess.
Nel 1974 i fratelli non soddisfatti della voce di Evans lo escludono dal gruppo e mettendo al posto suo Bon Scott poi morto nel sonno a causa della droga nel 1980. In questi sei anni con Bon, gli AC/DC hanno prodotto molti album tra i quali il primo "High Voltage" contenente diverse canzoni di successo ( High Voltage, She's got a ball...etc etc..)
Il logo degli AC/DC
Negli anni seguenti la morte del famoso cantante auatraliano, subentrò Brain Jhonson attuale cantante del gruppo  che con lui ha prodotto gran parte delle canzoni tra le quali le più  famose ( Highway to hell, Back in Black , Tnt.)





Fonti: Wikipedia.                                                                                                                                                                                                                                                                                     Francesco Fontanive

Incidente sul ponte di Canale d'Agordo

Il giorno 12/11/2010 sul ponte di Canale d'Agordo c'era una colonna di 2 chilometri;perchè uno con la  macchina azzurra  per sorpassare le macchine  in colonna non ha visto che arrivava un'altra macchina,poi è successo il patto frontale ma qualcuno ha chiamato il numero 115 poi i Pompieri di Canale,sono arrivati sul posto prima possibile.Mio padre ha acceso le sirene per farsi strada ma gli autisti delle autovetture non hanno sentito le sirene.Poi i pompieri hanno parcheggiato in mezzo alla strada per tagliare il tetto della macchina per estrarre le persone della macchina.

canale-cencenighe 6-1

La partita prima della semifinale il Canale doveva affrontare il cencenighe, l'allenatore Livio aveva pensato di lasciare il portiere Elia in panchina così per evitare che si facesse male. Allora mise Matthias Crepaz in porta, dopo 10 minuti di riscaldamento la partita iniziò, nel primo tempo era più che altro il Canale a dominare e il Cencenighe sembrava che dormiva, poi al 10 minuto Michele si trovò da solo contro il portiere e insaccò in porta. Quando l'arbitro fischiò la fine del primo tempo il parziale era 3-0 per il Canale e i marcatori erano doppietta di Michele e gol di iary. Nel secondo tempo il Cencenighe si svegliò e al 5 minuto Giacomo tirò alto sotto all'incrocio alto, ma Matthias riuscì a prenderla con una mano spazzandola via. Erano passati 20 minuti e il risultato era sul 5-0 con la doppietta di Lorenzo, passarono solo 2 minuti e Michele segnò il 6-0 e così firmò la sua tripletta. A 10 minuti dal termine Elia si scartò un difensore del Canale e fece un pallonetto al portiere e così segnò il gol del 6-1 e così finì la partita. Alla fine del campionato il Canale diventò campione del torneo Agordino vincendo in finale contro le ville per 2-0

conte di Cavour

Il conte di Cavour nacque il 10 agosto 1810 a Torino, e morì sempre a Torino nel 1861. Secondogenito del marchese Michele e della ginevrina Adele di Sellon. Cavour fu da giovane, ufficiale dell'esercito. Nel 1831 lasciò la vita militare per amore.
Per alcune amicizie poco raccomandate, anche se non fu punito, fu trasferito al forte di Bard. Erano gli anni delle repressioni e, detestando la politica carloalbertina nel 1833 si unì ai seguaci della “giovine Italia”, ma ben presto li definì “dei cervelli bruciati”.
Per quattro anni viaggiò in Europa, studiando particolarmente gli effetti della rivoluzione industriale in Gran Bretagna, Francia e Svizzera e assumendo i principi economici, sociali e politici del sistema liberale britannico. Rientrato in Piemonte nel 1835, si occupò soprattutto di agricoltura e si interessò anche di economie e della diffusione di scuole e e di asili. Grazie alla sua attività commerciale e bancaria, Cavour divenne uno degli uomini più ricci del Piemonte. All'estero Cavour, scopre la politica e soprattutto scopre quella “politica della via di mezzo, fra eccessi dei rivoluzionari e dei reazionari.
Nel 1850, essendosi messo in evidenza nella difesa delle leggi Siccardi, Cavuor viene chiamato a far parte del gabinetto d'Azeglio come ministro dell'agricoltura, del commercio d della marina. Successivamente viena nominato ministro delle finanze, fino a diventarere presidente del consiglio, il 4 novembre 1852.

gli escavatori.

Un escavatore è una macchina utilizzata per tutte le operazioni che richiedono un movimento di terra, ovvero la rimozione di porzioni di terreno non particolarmente coerente, tale da consentirne una relativamente facile frantumazione. L'operatore che aziona la macchina viene definito escavatorista. Il primo  venne costruito nel 1837.Le operazioni di scavo possono avere diverse finalità, sia in ambito minerario, quando si sia in presenza di una miniera o cava, solitamente ma non necessariamente a cielo aperto, di materiale adatto ad essere rimosso con questo tipo di mezzi, sia nell'ambito delle costruzioni civili, quando sia necessario lo scavo di fondazioni oppure la costruzione di trincee sia di grandi dimensioni, ad esempio per il passaggio di una strada o di una linea ferroviaria, sia di dimensioni limitate, per la posa di tubazioni o di cavi elettrici  interrati.

la spedizione dei Mille

La spedizione dei Mille è un episodio del Risorgimento italiano del 1860 quando un gruppo di volontari piemontesi guidati da Giuseppe Garibaldi che partiti dalla spiaggia di Quarto arrivarono al porto di Marsala e conquistarono il il Regno delle Due Sicilie.
Il Regno delle Due sicilie era un facile bersaglio perchè era governato dal re Francesco II, un regnante giovane e inesperto e per di più le loro relazioni con la Gran Bretagna erano diventate piuttosto scomode per la questione degli zolfi inoltre era caduto in isolamento diplomaticoe quindi si doveva difendere con le propie forze.
Però rimanevo lo stato più esteso in Italia e quello più ptente in campo dell'esercito e meglio protetto dal mare a dallo Stato Ponteficio.
Al momento della partenza volontari ammontavano a 1162, ed erano forniti di vecchi fucili e senza munizioni, le quali sarebbero state scambiate nella notte da una nave amica ma non ci fu stato questo scambio, costringendo garibaldi a femarsi in vari forti della Toscana, in una di queste soste garibaldi mandò Callimaco Zambianchi a fare un'insurrezione nello Stato Ponteficio causando alcuni saccheggi, ma Georges de Pimodan lo costrinse a battere la ritirata a Zambianchi, il quale disse che il loro vero obbietttivo era l'Abruzzo così facendo pensava che il re anon avrebbe rafforzato le coste così sarebbe stato più facile entrare nello stato.
Per passare inosservato dalle navi borboniche prese una rotta inconsueta, vicino  ale coste tunisine, e furono convinti dall'equipaggio di una nave inglese e da alcuni pescatori siciliani di andare a Marsala per l'assenza dei  borbonici perchè richiamati dai comandanti  borbonici a difendere Palermo.

La seconda guerra d'indipendenza

Nel 1852, Cammillo Benso conte di Cavour divent primo ministro del regno di sardegna. Inizia ad attirare le attenzioni delle potenze continentali sulla questione italiana. A nessun stato europeo interessava  la situazione del regno sabaudo, e cerca di accattivarsi le simpatie, e invia ambasciatori in tutta europa. Si ebbe una svolta importante con la guerra di Crimea. Riescie a portare la questione italiana all'attenzione di Napoleone III, ma rimane ancora indifferente. Cavour riescie a convincere l'imperatore francese mandando in Francia la donna più bella dello Stato Sabaudo, la contessa di Castiglione amante del re Vittorio Emanuele II e Napoleone III si invaghisce. Poi il primo ministro piemontese formalizza l'alleanza con un incontro segreto a Plombièrs.
Cavour inizia a spostare truppe sul confine sabaudo e le muove su e giù  per la linea, l'Austria cade in trappola e fa giungere un ultimatum a Torino, scaduto l'impero asburgico attacca e fa scattare la clausola del patto e costringe la Francia a intervenire. La seconda guerra d'indipendenza vede schierati da un lato la Francia e il Regno di sardegna e dall'altro l'Austria. Gli eserciti franco-piemontesi sconfiggono gli austriaci. Napoleone III abbandonò la guerra per il bilancio catastrofico successivo alla battaglia di Solferino e san Martino e avviò trattative con l'Austria con la quale firmò l'armistizio l'11 luglio 1859 a Villa franca di Verona. La Francia ottenne l'Austria che non voleva trattare con i piemontesi, la Lombardia con l'esclusione di Mantova.

CARLO PISACANE E LA SPEDIZIONE DI SAPRI

Carlo
Pisacane: la vita e gli ideali (1818-1857)


Il patriota napoletano, dopo gli studi al collegio militare della
Nunziatella, prestò per qualche tempo servizio nell’esercito
borbonico. Idealista e visionario, mostrò presto insofferenza
agli ambienti militari, tanto che a 30 anni abbandonò Napoli e
la carriera per trasferirsi con la sua amata Enrichetta De Lorenzo - donna sposata con un uomo anziano e madre di tre figli - in Inghilterra e poi in Francia. 

Arruolatosi nella Legione Stranierafrancese, alla notizia dello scoppio della prima guerra
d’indipendenza (1848) tornò in Italia per combattere contro
gli austriaci in Lombardia. Nel 1849 fu membro della Commissione di
guerra e capo di Stato maggiore nella Repubblica romana, alla cui
caduta prese la via dell’esilio.
Nel 1857, imbarcandosi a Genova con alcuni compagni, Pisacane liberò circa 300 prigionieri reclusi nel carcere dell'isola di Ponza.
Poi sbarcò a Sapri, una cittadina tra la Campania e la Basilicata.
La popolazione del luogo, però, non collaborò affatto alla ribellione, come aveva sperato Pisicane. Anzi, credendo che si trattasse di gente pericolosa, avvisò la polizia. Attaccato dalle guardie e dai contadini Pisicane fu sopraffatto. Rimasto ferito e vedendo il suo tentativo ormai fallito, si uccise. Alcuni dei suoi uomini vennero massacrati, altri catturati e finirono in carcere.
Tutta l'Italia fu scossa dal fallimento di queste azioni. La maggior parte degli italiani incominciò a pensare che questa non fosse la strada giusta per giungere all'unità d'Italia. L'unica soluzione era quella di affidare al regno di Sardegna il compito di realizzare   l'unificazione dell'Italia.
Nel 1857 venne fondata a Torino la Società Nazionale Italiana. Il suo motto era:
"Italia e Vittorio Emanuele" 

lunedì 14 marzo 2011

Poesia e Risorgimento

La Spigolatrice di Sapri
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Me ne andavo un mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.
All’isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s’è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l’armi, e noi non fecer guerra.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra,
ma s’inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
Li disser ladri usciti dalle tane:
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
Siam venuti a morir pel nostro lido.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: – dove vai, bel capitano? -
Guardommi e mi rispose: – O mia sorella,
vado a morir per la mia patria bella. -
Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: – V’aiuti ‘l Signore! -
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontraron con li gendarmi,
e l’una e l’altra li spogliar dell’armi.
Ma quando fur della Certosa ai muri,
s’udiron a suonar trombe e tamburi,
e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Eran trecento non voller fuggire,
parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a lor correa sangue il piano;
fun che pugnar vid’io per lor pregai,
ma un tratto venni men, né più guardai;
io non vedeva più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Luigi Mercantini